Diversamente informati, il giornale delle mamme che racconta la disabilità

Una decina di famiglie hanno dato vita a una redazione creando un blog e un giornale. Un foglio di proposte, un laboratorio della solidarietà aperto a tutti

I giornalisti sono mamme. Genitori di figli con disabilità. Si sono incontrati per caso o grazie al passaparola. Oggi sono un gruppo affiatato che si è strutturato come la redazione di un giornale per la la realizzazione del blog Diversamente informati,accompagnato da un giornale cartaceo prossimo alla terza uscita annuale.

“Diversamente informati – si legge nella presentazione sul web – non vuole essere solo per i genitori di figli disabili, anzi, speriamo che altri abbiano voglia di esprimere pensieri e riflessioni.  E soprattutto l’invito a partecipare è rivolto a chi non ha niente a che fare con la disabilità in modo diretto. La volontà è quella di uscire dall’angolo, evitare di isolarsi, mescolare le carte, sparigliare i giochi e trovare punti di contatto”.

La redazione è ospitata all’interno del Consorzio solidarietà sociale, in strada Cavagnari a Parma. Oggi l’attività editoriale coinvolge circa dieci famiglie; il blog è seguito da una cinquantina di iscritti.

L’idea è germogliata all’interno del gruppo di mutuo aiuto A Casa con sostegno, un progetto promosso dal Comune di Parma, rivolto alla famiglie che hanno figli con deficit. Racconta Maria Grazia Maccari: “Circolavano molte informazioni, idee, proposte, esperienze personali, storie. Tutti argomenti noti esclusivamente a chi partecipava agli incontri, spesso poco frequentati per tutta una serie di ragioni. Confrontandoci tra noi genitori è così venuta l’idea di realizzare un giornalino, per diffondere le informazioni e aprirsi all’esterno”.

Il blog e il giornale, due strumenti che procedono in parallelo, contaminandosi a vicenda, raccolgono notizie sulle attività per i disabili, recensioni di libri che affrontano il tema, testimonianze e racconti dei genitori. C’è anche un dizionario delle Parole che ci fanno bene e male. L’ultima pubblicata è Accettazione.

È un aspetto particolarmente avvertito dai genitori che hanno trovato proprio in questi strumenti digitali un aiuto prezioso. “Dove c’è una disabilità – spiega Bruna Stocchi – spesso abbiamo una famiglia che avverte d’essere sola. Può accadere di sentirsi emarginati. E la non conoscenza induce nella persone la diffidenza”.

Diversamente informati, il giornale delle mamme che racconta la disabilità

“Il blog – riprende Franca Guerra  – è una sorta di Caro diario con il quale raccontare ad altre persone la nostra storia. Non per indurle a mettersi nei nostri panni ma per condividere l’esperienza della disabilità che ha aspetti straordinariamente positivi. In genere, dall’esterno, la presenza di un figlio con problemi di questo tipo viene considerata qualcosa d’enorme da fronteggiare, molto più di quanto non sia realmente.
La quotidianità  dall’esterno appare come faticosa, diversa. L’inizio è certamente traumatico, serve consapevolezza per gestirlo. Poi diventa come un viaggio che ti conduce in luoghi diversi e spiazza: noti i piccoli passi avanti che compie tuo figlio, ti emozioni e sei felice per qualunque traguardo conseguito”.

Bruna ha un ragazzo di 14 anni con problemi di autismo. Gli schemi, la regolarità sono importanti: il solo gesto di togliergli una sciarpa, perché è una giornata calda, può diventare complesso. Eppure lei ha cercato di far sì che il figlio potesse sperimentare: “Fin da piccolo – racconta – ho voluto abituarlo a provare ogni genere d’esperienza. È andato ovunque. A Gardaland ha imparato a mettersi in fila per salire sulle giostre. Non credo sia giusto limitarli e limitarci, chiudendoci in casa, come purtroppo avviene in qualche famiglia. Credo sia meglio ampliare le esperienze attraverso il confronto e il passaparola, proprio come cerchiamo di fare con il giornale. Certo, ci sono episodi negativi: al parco, un giorno, una mamma lo ha visto giocare e ha detto: ‘com’ è strano’. Le ho risposto: ‘È mio figlio, sta giocando’. Penso che ogni ragazzo sia meraviglioso. Mi batto e impegno ogni giorno per far sapere quante risorse ci sono sul territorio a loro disposizione”.

Parma è una realtà ricca di associazioni, iniziative, attività. Un tesoro sommerso di “piccoli grandi miracoli” che i promotori dell’iniziativa Diversamente Informati vogliono promuovere e far conoscere. Lo sport, per esempio, rappresenta un fattore fondamentale.

Anna Di Grazia ricorda come suo figlio sia riuscito a mettersi alle spalle un episodio di bullismo patito a scuola, grazie ai Bufali rossi team: un progetto partito nel 2014, promosso dall’associazione Sostegno ovale, che aiuta ragazzi tra i 18 e i 30 anni vittime di un break-down psicologico o psichiatrico. Il pallone da rugby non stimola solo i muscoli ma si trasforma in uno strumento d’amicizia e comunicazione. “È stata un’esperienza che lo ha aiutato a controllare la rabbia e le emozioni”.

Bruna ha sperimentato un risultato altrettanto importante: “Grazie al triathlon – un’iniziativa promossa dal Cus Parma – mio figlio è rinato, è cambiato. Ha sviluppato maggior autostima e più autonomia. Adesso corre con il sorriso sulle labbra. Arriva al traguardo stanco, ma felice. A tutti i ragazzi vengono date le medaglie, per valorizzare il risultato raggiunto. Se la porta sempre dietro e guai a chi gliela tocca”.

Il lavoro portato avanti del gruppo ha finito con l’avere ricadute per le cooperative sociali del settore, trasformandosi  in un fattore che può contribuire  all’innovazione dei servizi alle famiglie. “È sicuramente utile, i genitori possono essere critici e propositivi. Per chi opera in questi ambiti, il blog e il giornale possono diventare un luogo per progettare e innovare” osserva Elga Carboni del Css, il Consorzio che ha adottato l’iniziativa.

Un’esperienza che conferma le potenzialità positive del web, non necessariamente condannato a essere ricettacolo di bufale, polemiche, insulti e messaggi che incitano all’odio. “Non siamo nati – spiegano i genitori – per essere un giornale polemico bensì per portare all’attenzione del maggior numero di persone le esperienze positive così come quelle negative, affrontando quest’ultime con spirito di riflessione. Siamo un foglio di proposte sulla solidarietà, che tocca temi complessi, con l’obiettivo di aiutare a trovare soluzioni”.

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