Disabilità, un problema di pochi che dovrebbe riguardare tutti…

Ho partecipato a un incontro sull’attuazione della Legge 112. “E che legge è?” direte voi, magari aggiungendo “che dò bali”. Ecco, questo è il punto: che la conoscete in pochi. Azzardo: nessuno la conosce. Allora ci sono andato per saperne di più. Cerco di sintetizzarla. La legge 112, meglio conosciuta come legge “Dopo di noi”, è quella che riguarda le persone disabili e le loro famiglie. Non vi è mai capitato di pensare “ma quel papà, quella mamma, come vivranno ad avere un figlio o una figlia in quelle condizioni? Quando loro genitori non ci saranno più o saranno anziani…”. La 112 serve a questo. Dopo di noi, appunto.

Alcune testimonianze sono state toccanti. L’arrivo di un figlio con difficoltà intellettiva o relazionale o con limitazioni motorie “è sconvolgente”, ha raccontato un padre. C’è bisogno di molte forze, dell’aiuto della società intera, si tratta di “fare sistema”, si è detto.

Non a caso erano presenti l’assessore Rossi e il sindaco Pizzarotti, e anche alcuni consiglieri di minoranza (ad esempio Pier Paolo Eramo, che fa il preside e quindi ha pure un osservatorio privilegiato). Ma per fare sistema bisogna anche essere informati e coinvolti, tutti, partendo dalla scuola, altrimenti lasceremo sempre fare a quella percentuale colpita da questo problema; che poi io credo che sia una risorsa, ma qui il discorso si farebbe lungo.

Comunque, io ero probabilmente l’unico genitore che a casa non ha figli disabili. Hai voglia di fare sistema (!) se la comunità è indifferente. La prossima volta, magari, uscite di casa anche se piove, eh?

(Cesare Pastarini, genitore)

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