Al CePDI i libri sono custoditi chiusi a chiave dentro ante di vetro e le signore che aiutano nella ricerca dei testi, testi specializzati, maneggiano i volumi con cura e attenzione. Perché i libri, questi libri che ci sono al CePDI, sono importanti, preziosi: didattiche speciali per aiutare chi ha abilità diverse dallo standard, limitazioni fisiche o neurologiche, difficoltà nell’apprendimento.
Il CePDI è un centro di documentazione che si occupa di disabilità, disturbi specifici di apprendimento con una biblioteca specializzata su didattica ed apprendimento. Tutto qui è raro e prezioso : i libri di carta, gli audiolibri, i programmi software, i DVD. Rari e preziosi sono anche l’ambiente tranquillo e raccolto, i sorrisi e le buone maniere e la preparazione e dedizione di chi sa che sta svolgendo un lavoro delicato, una missione per aiutare chi ha bisogno sul serio. Pochi i computer ed altre attrezzature tecnologiche, ma proprio perché poche indispensabili per lavorare, lavorare al servizio degli altri. E’ un luogo curato ed accurato e il furto, la rottura e l’intrusione risultano una violenza incomprensibile che lascia sbigottiti.
Chi ha rubato al CePDI forse non conosce il significato ed il ruolo di questo ente, non ha idea dell’attività che svolge e non conosce gli obiettivi del suo operare: aiutare facendo cultura su temi delicati quali l’handicap e le disabilità. Chissà se chi ha rubato al CePDI si renderà conto a posteriori dei danni che ha provocato non tanto e non solo al CePDI stesso ma a tutte le persone fragili e indifese che in questo centro trovano un riferimento certo e di indubbia eccellenza. Forse capirà leggendo i giornali e le comunicazioni che girano in rete, come una letterina di Santa Lucia al contrario.
Domani, Venerdì 23 febbraio, il CePDI si appresta a festeggiare il suo 20° compleanno; questo furto è un brutto regalo ma… anche no : sarà senza dubbio un’occasione, una in più, per constatare quanto il CePDI sia nel cuore di tanti parmigiani pronti a dare una mano per rimpiazzare ciò che è stato sottratto e per manifestare la propria adesione, solidarietà e affetto. Viva il CePDI, il CePDI viva!
Maria Grazia Maccari – genitore, utente CePDI